Via Aurelia, commercianti infuriati dopo il nubifragio: "Negozi chiusi per acqua e fango"
Alcune attività hanno tenuto le serrande abbassate. Altre, invece, sono state aperte ma a singhiozzo. Il racconto: "Impianti elettrici danneggiati e pavimenti in legno gonfiati"
Un sabato italiano di disagio, con negozi pieni di “acqua e fango”. A parlare è Silvia De Francesco, titolare di Crea & Vesti, negozio di sartoria e stampa digitale che si trova in via Aurelia. Ma non è l’unica a protestare, perché sia commercianti che i condomini della zona sono stati impegnati a rimettere i 'cocci' al loro posto, dopo il nubifragio che venerdì sera si è abbattuto in città. Alcune serrande sono rimaste abbassate, altre aperte ma a singhiozzo.
“Sono stati notevoli i danni: suppellettili buttate, impianti elettrici danneggiati, pavimenti in legno gonfiati” ha riferito la signora De Francesco, che ha sottolineato: “Nel pulire la nostra attività e le caditoie, i turisti scioccati guardavano con stupore come alcuni cittadini debbano svolgere compiti che spettano alle istituzioni”.
Problematiche di tal genere, secondo quanto riferito a RomaToday, già erano state evidenziate lo scorso settembre alla presidente del Municipio XIIII, Giuseppina Castagnetta. Nella nota inviata da un cittadino, era stata sottolineata l’importanza della pulizia dei tombini. Non solo: era stato chiesto di “prendere provvedimenti per renderli aperti e non ostacolati dall’asfalto”.
Intanto su via Aurelia la rabbia è tanta. Non è escluso che a breve partirà una petizione portata avanti dai negozianti, perché “la situazione è insostenibile. Basta con tutti questi danni che dobbiamo subire”.
IL VIDEO GIRATO DAL TITOLARE DEL RISTORANTE LA CALETTA ALESSANDRO GULLOTTO