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Venerdì, 19 Aprile 2024
Boccea Primavalle / Via Odoardo Giove

Torrevecchia: un parco per Nicholas Green, "vittima di violenza e donatore di vita"

La targa per il piccolo statunitense ucciso 20 anni fa sulla Salerno Reggio Calabria è stata scoperta questa mattina dal sindaco Ignazio Marino e dal presidente del XIII Municipio, Valerio Mancinelli

Il XIII Municipio rende omaggio alla memoria di Nicholas Green, il bimbo statunitense di 7 anni ucciso vent'anni fa sulla Salerno Reggio Calabria per un'assurda fatalità. Da oggi il piccolo darà il nome al parco pubblico di via Odoardo Giove, a Torrevecchia. La targa è stata scoperta stamattina dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, e dal presidente del XIII Municipio, Valerio Mancinelli: 'Parco Nicholas Green. Vittima di violenza e donatore di vita 1987-1994)'. 

Il bimbo statunitense, che perse la vita a causa di un proiettile esploso durante una rapina mentre era in auto con i genitori, salvò altre sette persone, grazie alla decisione di papà Reginald e mamma Marghert, anche lei presente oggi, di donare i suoi organi, gesto che al tempo (nel '94), quando la pratica era ancora poco diffusa nel nostro Paese, fece parlare aprendo il dibattito sul tema.

Nicholas, ha raccontato il padre, "è nato nel cuore della notte e il giorno dopo dovevo partecipare a una riunione molto importante. Mentre mi vestivo, in ospedale mi sono accorto di non avere la cravatta e quindi ne ho comprata una: quella è diventata 'la cravatta di Nicholas', che indosso solo nelle occasioni davvero speciali e questa è una di quelle. Ringrazio il sindaco Marino per la scelta di onorare un piccolo bambino". Un bimbo che "amava la storia di questa città, e sarebbe stato orgoglioso di avere un posto qui. Tornare a Roma fa rivivere i ricordi del momento in cui fu colpito e la scioccante vista di Nicholas sul sedile posteriore, ma neanche per un momento pensammo che l'Italia avesse premuto il grilletto".

Reginald Green, anzi, si dice molto grato al nostro Paese: "Dubito che qualsiasi altra nazione al mondo avrebbe fatto così tanto per confortarci. Prima che Nicholas venisse ucciso i tassi di donazione in Italia erano tra i più bassi, dieci anni dopo sono triplicati. Una crescita che ovviamente ha molte cause, ma la storia di un bambino ha cambiato il modo di pensare di milioni di persone. La morte cerebrale è di solito improvvisa, non si è preparati, molti di loro sono giovani eppure viene richiesta una decisione irrevocabile che è troppo per molte persone, così alcuni dicono no. Per questo è fondamentale pensare a questa cosa prima, quando la morte è lontana. Nicholas ha conquistato con la forza dell'amore il cuore di tutti".

"Ho passato trent'anni della mia vita a operare nel settore dei trapianti", ha detto Marino, spiegando che "è un'operazione bellissima perchè dona nuovamente una vita felice e normale. Nel nostro Paese vent'anni fa la cultura della donazione degli organi non era così sviluppata, e il gesto straordinario di Nicholas di aiutare altre sette vite è stato determinante per il pensiero nel nostro Paese. C'è ancora molto però che dobbiamo fare". 

Ma una cosa già si può fare: "Da quest'anno chiunque farà la carta d'identità a Roma potrà dire se dopo la sua morte vuole donare i suoi organi -ha ricordato il sindaco- Una riflessione importante da fare quando si sta bene ma che serve per salvare tante vite. Uscire dalla sala operatoria con una famiglia che torna a sorridere è la gioia più grande del mondo, cosa ci costa donare un organo dopo la nostra morte? Nulla, ed è il regalo più grande che si può fare a un altro essere umano".

Nicholas, ha concluso Marino, "è tornato oggi a Roma e questo parco lo abbraccia. Il Comune vuole mantenere vivo questo ricordo con l'impegno per tutti i bambini che giocheranno qui di mantenerlo bello per onorare i concetti più importanti della nostra società: vita, amore, pace. E ricordo che l'11 ottobre è la Giornata europea per la donazione degli organi, e Roma organizzerà diverse iniziative".

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