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Boccea Casalotti / Via di Casalotti

Parco della Cellulosa al buio e senz'acqua: proteste a Casalotti

Non solo polmone verde, ma anche luogo di aggregazione sociale. Da una settimana manca la corrente e da 2 giorni anche l'acqua. I residenti sono pronti alla battaglia

Al Parco della Cellulosa le luci sono spente da più di una settimana. Venerdì 29 novembre è avvenuto il distacco della corrente da parte dell’ACEA su richiesta dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), titolare del contratto. "Fino ad oggi, riconoscendo il ruolo svolto negli ultimi otto anni dal Comitato e dai numerosi volontari per rendere il Parco un luogo di aggregazione, l’ISPRA e la proprietà Ligestra Due avevano permesso l’uso dell’elettricità - si legge nel comunicato diffuso dal Comitato promotore Parco della Cellulosa - “Chiediamo alle istituzioni e in particolare al Comune di Roma, di attivarsi al più presto per il ripristino immediato dell’energia elettrica all’interno dei locali del Parco della Cellulosa”. Ad aggravare la situazione il successivo distacco dell'acqua, avvenuto tra venerdì 6 e sabato 7 dicembre.

“Monumento naturale” e area protetta dal 2006, gli oltre 90 ettari di parco non rappresentano soltanto il polmone verde di Casalotti, ma anche un luogo di aggregazione sociale, di iniziative culturali e ambientali per il quartiere, nonché una risorsa importante per una zona romana soffocata da strade e palazzi. Sono numerose infatti le realtà che si sono avvicinate al parco in questi otto anni: dal Vespa Club al Circolo di Legambiente, dall’associazione culturale S.P.Q.R a Casalotti Libera, dai Giovani del Parco al Centro Anziani Casalotti.

Anche Legambiente ha lanciato il suo appello a favore del Parco della Cellulosa, chiedendo “il ripristino immediato dell’elettricità”. “L’attività del Comitato, all'interno del quale il nostro circolo di Legambiente opera da molti anni, è davvero preziosa, non si può perdere per nessun motivo – hanno dichiarato in una nota Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, e Laura Paravia, presidente del Circolo Legambiente Parco della Cellulosa - Queste attività sono fondamentali nel quartiere di Casalotti e fanno del Parco un centro di aggregazione di tutto il quadrante nord-ovest.”

I primi e per ora gli unici ad accogliere la richiesta d’aiuto del Comitato sono stati i consiglieri del Nuovo Centro Destra del Municipio XIII. “Abbiamo presentato insieme ai colleghi di Fratelli d’Italia e Forza Italia del Municipio XIII un ordine del giorno che discuteremo nel consiglio di mercoledì in cui chiediamo al presidente di attivarsi per la soluzione del problema” annuncia in una nota il capogruppo del Nuovo Centrodestra in Municipio XIII Raimondo Fabbri. “Chiediamo inoltre di terminare l’iter di acquisizione al patrimonio capitolino avviata dalla giunta Alemanno e poter così procedere al processo di riqualificazione dell’area che in questi anni è stata mantenuta dai volontari del Comitato divenendo un importante luogo di aggregazione per associazioni e cittadini di Casalotti e dei quartieri limitrofi".

Ed è proprio per l’acquisizione dell’area che continua a battersi il Comitato Promotore, una mancata procedura che avrebbe contribuito al distacco della corrente.  “Siamo arrivati a questo punto per il ritardo nell’acquisizione dei 12 ettari fruibili del parco da parte di Roma Capitale e Ligestra Due, una procedura iniziata nel 2007 con lo stanziamento dei primi fondi, ma che risulta ancora in una fase di stallo” si legge nel comunicato.

Il Ministero del Tesoro aveva infatti stanziato 2,5 milioni di euro nel lontano 2007, ai fini dell’acquisizione dell’area verde, mentre due consiglieri della Regione Lazio avevano sbloccato 350 mila euro di fondi in “tabella”.  L’itr però si è bloccato, e nel 2009 i fondi vengono ridotti ad 1,5 milioni e la Regione Lazio, essendo scaduti i termini di impiego, ritira i soldi che erano destinati al Parco. Nel 2012 il Comune ha approvato la delibera per l’acquisizione del parco, al costo di 1,329 milioni di euro. Ma a distanza di un anno e mezzo, manca ancora l’ultimo passo per completare il passaggio, ovvero l’atto notarile tra Roma Capitale e la proprietà.

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