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Valle Aurelia, proteste per il nuovo centro commerciale dentro la città

L'avvio dei cantieri tra via Baldo degli Ubaldi e via di Valle Aurelia nel XIII municipio. Un gruppo di comitati ha scritto a Tronca e Zingaretti: "Impatterà negativamente sul quartiere"

Nonostante anni di proteste da parte di residenti e comitati il momento sembra ormai essere arrivato: i lavori per la realizzazione del centro commerciale di Valle Aurelia sono iniziati. Una struttura che ospiterà una quarantina di negozi, un centro direzionale, un ristorante, parcheggi e che vedrà la luce nell'area del XIII municipio compresa tra via Baldo degli Ubaldi e via di Valle Aurelia, a poche centinaia di metri dalla stazione della metropolitana. Tecnicamente si tratta di un 'ex art.11', un piano di recupero che ha come obiettivo la messa in sicurezza della vecchia Fornace Veschi, l'ultima ad aver cessato la produzione negli anni '50, e sottoposta a vincolo come monumento di archeologia industriale, e la realizzazione di alcune opere pubbliche.     

Il progetto non è recente. I piani di recupero ex art.11 sono nati all'inizio degli ormai lontani anni '90. Anche quello di Valle Aurelia è il risultato di un lavoro che si è trascinato nel tempo e alcune delle 'carte' decisive per la sua realizzazione sono state firmate negli anni scorsi, tra il 2010 e il 2013 con l'amministrazione Alemanno. Anche le proteste si sono susseguite nel tempo e oggi che i cantieri hanno aperto il malcontento si sta riaccendendo. 

La settimana scorsa un gruppo di comitati cittadini, da Acquafredda Parco di Montespaccato a Associazione Villa Carpegna passando per Aurelia Cittadinanzattiva, Aurelio un municipio in comune, Carte in regola, Comitato Monte dei Cocci e il sindacato Unione Inquilini,  ha scritto una lettera al commissario straordinario capitolino Francesco Paolo Tronca e al Presidente della Regione Lazio Zingaretti esprimendo le sue preoccupazioni. “Tale costruzione è stata, negli anni, osteggiata dai residenti di Valle Aurelia e dei quartieri circostanti, in quanto impatterebbe negativamente non solo sull'ambiente (l'area, attualmente occupata da verde, sarebbe cementificata), ma anche sulla mobilità e sul tessuto economico e sociale del quartiere e delle zone limitrofe” scrivono nel documento. “Infatti l'unica via di comunicazione possibile: via Baldo degli Ubaldi è già al collasso con la viabilità ordinaria”. Si teme anche per la 'tenuta' delle attività commerciali della zona “già paurosamente penalizzate dalla crisi in atto, sarebbero costrette alla chiusura”. 

I cittadini contestano la mancanza di trasparenza e di informazione per la popolazione. “Si fa presente che, finora, è stato praticamente impossibile avere accesso ai documenti progettuali, depositati presso gli Uffici Tecnici del Dipartimento competente o avviare un confronto pubblico con i cittadini” scrivono chiedendo la pubblicazione di tali documenti sul sito del Comune e la convocazione di un incontro pubblico sul tema.

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