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VIDEO | San Pietro, quel cantiere che da 15 anni segna il quartiere: "La sindaca Raggi ci dia risposte"

Cittadini esasperati ma sul piede di guerra. Che ne sarà dell’area di cantiere che da oltre 15 anni segna via Innocenzo III, a pochi passi da San Pietro?

Doveva essere un polo multifunzionale, con albergo di lusso e servizi ai cittadini. Invece c'è solo un "buco". E se lo scorso febbraio gli abitanti di zona hanno "festeggiato" per la rimozione della gru, ormai inutilizzata da anni in un cantiere totalmente fermo, oggi chiedono risposte. E lo fanno a gran voce, soprattutto perché il 10 gennaio 2018 hanno depositato un’interrogazione popolare con cui si chiede alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, “il punto della situazione”, sottolinea Giorgio De Santis, coordinatore del Laboratorio di quartiere San Pietro-Cavalleggeri. “Abbiamo raccolto 323 firme per depositare questo atto - dice - ma ancora non abbiamo ottenuto alcuna risposta, malgrado lo statuto del Comune di Roma indichi il limite di 60 giorni dalla presentazione dell’interrogazione”. Due ditte che si sono succedute alla convenzione. Proroghe su proroghe al termine die lavori, un’enorme area di cantiere ormai ferma da anni che forma un "vuoto" in un’area di pregio della città, a pochi passi dal Vaticano. Con il degrado che ne consegue e il timore di infiltrazioni d’acqua nel sottosuolo “visto che sono stati costruiti due piani sotterranei nei primi anni di scavi”, dicono i residenti.

Il progetto, che risale alla metà degli anni ’90 per un’area di oltre 12 mila metri quadri, prevedeva la realizzazione di un complesso alberghiero di lusso, con una parte destinata a servizi pubblici e privati, servizi culturali, attività commerciali e parcheggi. Una grande opera alla quale la ditta doveva però corrispondere opere di urbanizzazione a servizio dei cittadini, quale un passaggio pedonale che univa i due lati del quartiere attraversati dalla ferrovia, il recupero di beni comunali da destinare al quartiere, aree verdi. A distanza di oltre 15 anni nulla di tutto questo è stato realizzato. Resta solo un cantiere che, dal lontano 2001, ha visto due ditte ottenere proroghe alla convenzione senza mai posare nemmeno la prima pietra. Tanto che nel 2016 l’allora vice presidente del XIII municipio, Stefano Zuppello, fece un esposto alla Procura della Repubblica.

“A rallentare e complicare l’avanzamento dei lavori c’è stato l’obbligo di bonifica da arsenico su tutta l’area - spiega De Santis -, ma ad oggi la convenzione dovrebbe essere ampiamente scaduta, senza che sia stato realizzato nemmeno una piccola parte del progetto. E rischiamo di restare con questo cantiere per altri 20 anni”. La richiesta più urgente che viene sollevata dai residenti è il ripristino della strada, via Innocenzo III, di fatto unica via di accesso al quartiere e ancora fortemente limitata dall’area di cantiere. Ma non solo: “Crediamo che dopo tutti questi anni il Comune debba riacquisire il terreno, potendoci fare degli uffici per i quali oggi paga salati affitti - concludono dal Laboratorio -, senza dimenticare i residenti però, qui i nostri ragazzi non hanno un impianto sportivo, un’area destinata alla socialità”. Ma solo un cantiere di cui nessuno, o quasi, sembra sapere niente.

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